Il caldo è il protagonista assoluto a Cincinnati tra malesseri e centraline in fumo

Il Tennis Quotidiano

Editoriale

Il caldo di Cincinnati ferma la corrente… e non solo

Al Masters 1000 di Cincinnati 2025, più che il suono delle racchette, in certi momenti si è sentito quello degli allarmi e dei generatori di emergenza. L’aria condizionata non sempre ha avuto la meglio e il clima ha deciso di prendersi la scena: caldo opprimente e umidità da foresta tropicale hanno trasformato il torneo in una prova di sopravvivenza.

Una centralina in tilt

In pieno pomeriggio, mentre sugli spalti i tifosi combattevano con ventagli e bottigliette d’acqua, una centralina elettrica ha deciso che anche lei aveva bisogno di una pausa. Luci che si affievoliscono, monitor che sfarfallano e un’aria da “blackout imminente” che ha messo alla prova l’organizzazione. Per un torneo che negli ultimi anni ha visto investimenti milionari da parte dei proprietari della famiglia Navarro, non proprio l’immagine da cartolina.

Rinderknech k.o. e i bagni di ghiaccio di Comesaña

Il caldo non ha colpito solo i cavi elettrici, ma anche i muscoli e la resistenza dei giocatori. Arthur Rinderknech, francese dal fisico imponente, ha dovuto abbandonare il match a causa di un malessere fisico legato alla temperatura asfissiante.
Al polo opposto, l’argentino Francisco Comesaña ha scelto il rimedio estremo: bagni di ghiaccio durante la pausa tra un set e l’altro. Una scena da documentario sugli esploratori artici, ma ambientata nel Midwest americano.

Sinner e l’allarme imprevisto

Come se non bastasse, durante l’incontro di Jannik Sinner, il numero uno del mondo si è ritrovato con un ospite inatteso: il suono insistente di un allarme che ha interrotto il gioco. Non un colpo di tosse di troppo, ma un segnale d’emergenza che ha costretto i giocatori a fermarsi. Concentrarsi in quelle condizioni? Un’impresa degna di un monaco zen.

Un biglietto da visita da rivedere

Cincinnati non è certo nuova a estati roventi, ma quest’anno il connubio tra condizioni atmosferiche estreme e imprevisti tecnici ha superato il limite del sopportabile. La sensazione è che, tra centraline da rinforzare e impianti di raffreddamento da potenziare, ci sia ancora parecchio lavoro da fare per offrire un’esperienza all’altezza di un Masters 1000.
Gli appassionati di tennis sono abituati a vedere i propri beniamini sfidare il caldo, ma forse non si aspettano che a bordo campo la sfida più grande sia… mantenere la corrente accesa.

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