Un ottavo da brividi
C’è chi, agli ottavi di finale di un Masters 1000, trova un avversario abbordabile per prendere fiato. E poi c’è Luca Nardi, che invece si ritrova davanti Carlos Alcaraz, numero due del mondo e già vincitore di Slam. Un test di maturità tennistica che più impegnativo non si può, quasi una verifica a sorpresa di quelle che ti danno a scuola il lunedì mattina.
La sfida è in programma giovedì 14 agosto alle 2:00 di notte (ora italiana), con diretta su Sky.
Come ci è arrivato Nardi
Il giovane italiano ha guadagnato il pass per questa sfida con prestazioni solide nei turni precedenti, mostrando la varietà di colpi e la sicurezza che lo stanno facendo notare nel circuito. Il talento c’è, il coraggio pure. Ma contro Alcaraz non basta essere “bravi”: bisogna anche correre, tanto, e avere idee chiare su come impostare ogni punto.
Perché Alcaraz è un osso durissimo
Alcaraz non è solo veloce, esplosivo e preciso: è anche un maestro nell’adattarsi all’avversario. Se serve attaccare, attacca. Se deve difendere, difende meglio di chiunque. Per Nardi, la sfida è duplice: non solo dovrà reggere l’urto fisico e mentale, ma dovrà anche cercare di sorprendere lo spagnolo con variazioni, colpi improvvisi e una gestione del ritmo impeccabile.
Le chiavi del match
Per restare in partita, Nardi dovrà:
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Servire con precisione, evitando di dare a Alcaraz palle comode.
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Trovare il rovescio avversario, provando a spostarlo.
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Restare lucido nei momenti caldi, senza regalare punti nei game decisivi.
Un piano semplice da scrivere, molto meno da mettere in pratica quando dall’altra parte della rete c’è uno che non regala nulla.
Oltre il risultato
Che vinca o perda, questa partita rappresenta per Nardi un passaggio obbligato nel percorso di crescita. Giocare contro i migliori serve a capire quanto manca per arrivare a quel livello e quali aspetti migliorare. In fondo, ogni grande campione ha fatto le proprie “scottature” in partite come questa.