Una serata lunga, tra pioggia e colpi mancini
A volte il tennis è come un film in cui sai già il finale… ma il regista decide di allungare la trama con qualche colpo di scena. È quello che è successo a Jannik Sinner negli ottavi di finale del Masters 1000 di Cincinnati contro Adrian Mannarino. La partita, iniziata con buoni ritmi, è stata interrotta da oltre due ore di pausa per pioggia, giusto per testare la pazienza dei tifosi e la concentrazione dei giocatori.
Mannarino, mancino dai colpi carichi di effetto e precisione chirurgica, non è esattamente l’avversario che ti regala punti. Anzi, costringe a un gioco sporco, fatto di scambi lunghi, palle basse e traiettorie fastidiose.
Il primo set senza troppi drammi
Dopo la lunga sospensione, Sinner è tornato in campo con la testa giusta. Ha preso il controllo del gioco, gestendo bene i colpi più insidiosi del francese e portando a casa il primo set senza particolari scossoni. La differenza di potenza e intensità si è fatta sentire, anche se Mannarino è riuscito a piazzare qualche palla corta e qualche passante da applausi.
Un secondo set da thriller
Se il primo set è stato lineare, il secondo ha regalato più pathos. Mannarino ha alzato il livello, Sinner ha commesso qualche errore di troppo, e lo scambio di break ha tenuto viva la suspense. Alla fine, tutto si è deciso al tiebreak, dove l’azzurro ha mostrato il sangue freddo dei campioni: pochi rischi inutili, colpi sicuri e gestione perfetta dei punti chiave.
Le parole di Sinner: tra sincerità e realismo
A fine partita, Sinner ha parlato senza troppi giri di parole:
“È stata una partita difficile, lui è un avversario molto diverso dagli altri, ho fatto fatica a chiudere la partita. Spero di riuscire ad alzare il livello ovviamente, ma se non ci riuscirò sarò comunque contento di aver giocato tre partite qui, prima di uno Slam. No, nessun allenamento: domani gioco ancora e il mio corpo ha bisogno di relax. Arrivare ai quarti di finale ad ogni torneo che ho giocato è qualcosa di molto importante per me.”
Parole che raccontano di un giocatore consapevole: l’obiettivo è crescere, ma anche saper gestire le energie.
Ora i quarti, con lo sguardo a New York
Questa vittoria porta Sinner ai quarti di finale di Cincinnati, un traguardo che conferma la sua regolarità ad altissimo livello. Il Masters americano è l’ultimo banco di prova prima degli US Open, e giocare tre match in una settimana contro avversari diversi, stili differenti e in condizioni climatiche variabili, è il modo migliore per arrivare pronto a Flushing Meadows.
E così, tra pioggia, colpi mancini e tiebreak sudati, Sinner si regala un altro passo verso il suo obiettivo: vincere, ma soprattutto abituarsi a farlo anche quando il copione non è perfetto.